COMUNICATO STAMPA F.A.F.C.E.
Bruxelles, 28 febbraio 2017
Dopo il ripristino della cosiddetta politica di Città del Messico dagli Stati Uniti, il finanziamento di organizzazioni che forniscono servizi di aborto all’estero, come l’International Planned Parenthood Federation, Marie Stopes International e il Fondo delle Nazioni Unite (UNFPA) sarà gravemente ridotta.
Come risposta quattro governi europei (Belgio, Danimarca, Paesi Bassi, Svezia) ospiteranno una conferenza a Bruxelles per raccogliere fondi per gli aborti nei paesi in via di sviluppo. Giovedi 2 Marzo – l’UE sarà rappresentata alla conferenza nonostante il fatto che non v’è alcuna competenza dell’UE riguardo questo argomento.
In un video messaggio intitolato “La dittatura del donatore benestante” Obianuju Ekeocha, Presidente di “Cultura della Vita Africa”, chiede ai delegati europei alla Conferenza “Lei decide” se qualcuno si assume la briga di interpellare gli africani sulla loro opinione su come finanziare l’aborto nei loro paesi. “Molti paesi occidentali, tra cui Canada e Paesi Bassi hanno deciso di riunirsi per raccogliere fondi. Non fondi per sfamare l’Africa, non fondi per costruire pozzi per l’acqua in Africa. Non fondi che gli africani possono usare come vogliono. Al contrario, essi si riuniscono per raccogliere milioni di dollari da dedicare al cosiddetto aborto sicuro. Quello che è in realtà più sconfortante è che questi paesi occidentali non hanno nemmeno pensato di chiedere agli africani cosa vogliono!”.
La signora Ekeocha cita una ricerca che dimostra che l’aborto è inaccettabile per la stragrande maggioranza in molti paesi africani, in qualsiasi circostanza. “Questo è il nuovo colonialismo. Questo è imperialismo culturale. Questa è la dittatura del donatore ricchi.” dice la signora Ekeocha. Rivolgendosi ai paesi occidentali, dice: “Quello che chiediamo è il vostro sostegno per la sicurezza del parto dei bambini africani!”
Tra gli altri, il commissario europeo per lo Sviluppo Neven Mimica, il direttore esecutivo del Fondo delle Nazioni Unite (UNFPA) Babatunde Osotimehin, direttore esecutivo di UN Women Phumzile Mlambo-Ngcuka, il Vice Alto Commissario per i diritti umani Kate Gilmore e il Vice Direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità Flavia Bustreo sarà presente alla conferenza.
Nel contesto europeo l’evento di Bruxelles solleva una serie di punti interrogativi. Maria Hildingsson, Segretario Generale della Federazione Europea delle Associazioni Familiari Cattoliche (FAFCE) ricorda che l’UE non ha competenza per finanziare i servizi di aborto: “Come ricordato nella risoluzione adottata dal Parlamento europeo il 10 dicembre 2013, in modo chiamato ‘salute sessuale e riproduttiva e ai diritti degli, spesso interpretata come compreso l’accesso ai servizi di aborto, non fa parte della competenza dell’UE.” Infatti, la risoluzione afferma: “la formulazione e l’attuazione delle politiche in materia di SRHR e sull’educazione sessuale nelle scuole è una competenza degli Stati membri”
La signora Hildingsson mette in evidenza che “il ‘decide’ iniziativa è apertamente chiede il finanziamento di servizi di aborto ed è sorprendente che il commissario europeo responsabile dello sviluppo prende parte ad un evento organizzato da una tale iniziativa. Sia la Commissione europea e il Consiglio europeo hanno chiaramente affermato nel corso degli anni che l’aborto non fa parte delle competenze dell’UE. Quindi, è veramente contraddittorio vedere il suo nome nel programma come si esce come un avallo alla campagna. “Lei decide”.
Ci sono stati inoltre quasi 2 milioni di cittadini dell’Unione europea che hanno firmato “Uno di noi” iniziativa dei cittadini europei, che ha invitato la Commissione Europea a fermare qualsiasi finanziamento degli aiuti allo sviluppo che coinvolge l’aborto.
FAFCE invita Mr. Mimica ad astenersi dal sostenere iniziative che non rientrano nelle competenze dell’Unione europea, per il fatto che la Commissione europea vuole essere in contrasto con i trattati. Ci sono molte voci africane ed europee che chiedono sicurezza del parto e supporto alla salute materna, non all’aborto .
Speriamo che la loro voce possa essere sentita in tutto il mondo”!
Maria Hildingsson
Dir. Generale FAFCE